"Concorso Internazionale di Progettazione in due fasi per gli interventi del Centro Commerciale, della Torre 18 e delle Torri 11 e 15 nell’area del CompartoMilano"
Vincitori del primo premio per le torri 11 e 15 e del secondo premio per il centro commerciale e torre 18: METROGRAMMA (MILANO) con la collaborazione di GREGORELLI STUDIO D’INGEGNERIA (BRESCIA)
Metrogramma:
Arch. Andrea Boschetti
Arch. Alberto Francini
Collaboratori:
Arch. Sojk Jung (capoprogetto)
Arch. Enzo Fontana
Marco Baccarelli
Chiara Nifosì
Arch. Maria Cucchi
con
Studio Gregorelli:
Ing. Ettore Gregorelli
Collaboratori:
Ing. Maurizio Cominacini
Ing. Marco Gregorelli
Ing. Alessandro Menegon
Geom. Francesco Serena
Connessioni viventi
Testo a cura di Andrea Boschetti con la collaborazione di Marco Baccarelli.
L’interesse di Metrogramma verso le problematiche dello spazio urbano e più in generale del territorio contemporaneo trova nel progetto per il Comparto Milano a Brescia un momento d’importante confronto diretto e concreto. Il costante esercizio di lettura critica dei territori portato avanti costantemente da Metrogramma nelle sue ricerche progettuali è volto ad indagare fenomeni e modalità delle trasformazioni in atto ed a declinare possibili proposte in merito ad alcune questioni oggi cruciali della contemporaneità
La ricerca d’identità e di nuovi significati per le città di oggi costituisce certamente una di tali questioni cruciali.
È evidente come la realtà quotidiana proponga sempre più spazi da attraversare piuttosto che luoghi da abitare; come gli episodi costruiti rappresentino spesso dei "frammenti" indifferenti gli uni agli altri se non addirittura in dissonanza. Ne consegue la perdita d’identità della città e delle sue architetture che risultano molto spesso autoreferenziali e poco critiche nei confronti dei contesti in cui si collocano. Inoltre l’ assenza di una forma riconoscibile e quindi anche di confini precisi enfatizza questo aspetto dei territori contemporanei. Ed anche Brescia non si discosta da queste considerazioni più generali.
Una realtà urbana, quella di Brescia, che si presenta in modo emblematico come una città dispersa , "frattale"; così l’ha descritta nel documento di Piano qualche tempo fa Bernardo Secchi: <<essa è costituita da episodi slegati ed autoreferenziali. È una città costituita da eventi urbani frutto di uno sviluppo incontrollato, sostanzialmente legato all’interesse privato sul breve termine, che prescindono da una programmatica strategia globale>>.
L’area oggetto di concorso ci è apparsa sin da principio come il calco al "negativo" del tessuto denso e compatto della città storica. Se nella seconda i vuoti e gli spazi aperti emergono infatti come interstizi e forature, nell’area del Comparto Milano essi strutturano invece in modo inequivocabile la lottizzazione del terreno ove i manufatti (per quanto a grande scala) appaiono in forma di frammenti. Questa caratteristica l’abbiamo voluta mantenere, salvaguardare e fatta divenire il tema concettuale alla scala urbana del nostro lavoro. Il nostro lavoro progettuale ha avuto come obiettivo principale quello di interagire con tale sintassi paratattica. Il progetto urbano complessivo che abbiamo proposto, così almeno crediamo, non contrappone quindi i due brani di città (quello della città storica e dell’area oggetto di concorso), bensì prova a farli interagire interpretandoli come sistemi complementari di un’unica idea contemporanea di città.
Per ottenere ciò si è posto l’accento sul ruolo degli spazi aperti e sulle connessioni con i brani di città limitrofi; più in generale abbiamo progettualmente posto molta attenzione ai grandi spazi collettivi presenti e previsti nell’area oggetto di concorso. Gli edifici stessi, cioè le tre torri ed il centro commerciale di progetto, sono stati concepiti come delle "connessioni viventi", punti nodali di un sistema a rete di movimenti pedonali, ciclabili e carrabili. Abbiamo infatti fortemente voluto un progetto urbano che fosse in grado di rispondere da un lato ad un programma dato e dall’altro capace di contribuire attivamente all’ottimizzazione della circolazione all’interno ed all’esterno dell’area di progetto; in particolare ci siamo preoccupati di disegnare le relazioni tra centro storico, stazione ferroviaria e nuovo "mall" commerciale e direzionale.
Tutta l’area oggetto di trasformazione ed in particolare il grande "mall commerciale" si pone come cerniera tra il centro storico di Brescia e la periferia. In una visione più a grande scala essa si colloca nelle immediate adiacenze del grande anello stradale localizzato sulla giacitura delle vecchie mura. Le tre torri ed il centro commerciale divengono così anche la porta principale di accesso a Brescia per chi vi giunge da Ovest. Il progetto urbano stesso, letto nel suo insieme, può così essere considerato una "connessione viva" fuori scala.
La grande "gallette" commerciale è costituita da un programma funzionale complesso che comprende il centro commerciale vero e proprio, un cinema multisala, un supermercato e luoghi di ristoro; essa occupa un’area dalle dimensioni analoghe –seppur pensata come un unico grande edificio- a quelle di un macro lotto tradizionale della città di Brescia e anticipa il cambiamento di scala della parte Ovest della città.
Il "mall" commerciale è infatti stato concepito come un elemento polare non come un banale contenitore di funzioni; un luogo dinamico e vivo denso anche di contraddizioni e stonature. Una città nella città con una vita introversa (caratterizzata anche da spazi collettivi al suo interno) ma con, allo stesso tempo, una forte permeabilità verso l’esterno. Un’opportuna articolazione infatti dei diversi flussi di traffico, come è stato anticipato nella premessa, garantisce i collegamenti con il mondo al di fuori: percorsi in quota, piazze sospese, ponti, parcheggi a diverse quote.
Le torri, destinate a residenza e uffici, sono state progettate come emblemi e simboli della contemporaneità. Propongono un programma dinamico e flessibile e al tempo stesso molto preciso nell’articolazione degli spazi interni. Tecnicamente sono edifici semplicissimi e già pensati in relazione alle norme di sicurezza antisismiche.
Volumi in trasformazione sia in pianta che in sezione. I prospetti sono stati pensati come pellicole che registrano tali mutamenti; quasi delle radiografie relative alle dinamiche interne. Tuttavia il loro aspetto rimanda ad una sostanziale matericità e monumentalità. Luci ed ombre divengono però gli elementi principali attraverso cui è si manifesta la loro forma complessiva.
Infine, il carattere del progetto urbano nel suo complesso vuole esplicitamente enunciare un "debito" nei confronti della tradizione del moderno sia in termini di riferimenti che di "fatto urbano" critico all’interno della città di Brescia.